INDICE
2008
Varese - Giardini Estensi Casciago - Cortile del Palazzo Comunale
Castiglione Olona - Castello Monteruzzo Gavirate - Cortile della Biblioteca Comunale
Laveno Mombello - Parco di Villa Frua Malnate - Villa Braghenti
Venegono Inferiore - Villa Molina Viggiù - Parco Butti



  GIUGNO LUGLIO AGOSTO
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GIUGNO 2008


24 GIUGNO ORE 21,45
Varese, Giardini Estensi

18 LUGLIO ORE 21,30
Laveno Mombello , parco di villa Frua


LA RAGAZZA
DEL LAGO
di Andrea Molaioli.
Con Toni Servillo, Nello Mascia, Marco Baliani, Giulia Michelini, Fausto Maria Sciarappa, Denis Fasolo, Franco Ravera, Sara D'amario, Heidi Caldart, Alessia Piovan, Nicole Perrone, Enrico Cavallero, Anna Bonaiuto, Omero Antonutti, Fabrizio Gifuni, Valeria Golino. Genere Commedia  Italia 2006.


E' mattina. In un piccolo paese del Nord d'Italia la piccola Marta sta tornando a casa, dopo aver dormito dalla zia, quando Mario, giovane ritardato della zona, la convince a seguirlo nella sua fattoria. La Madre non vedendola rincasare dà l'allarme. Il Commissario Sanzio, nuovo della zona, insieme all'inseparabile pragmatico Alfredo, si precipitano sul luogo e dopo aver recuperato la piccola scoprono, grazie al suo racconto, un crimine perpretato sulle rive del lago. Così iniziano ad indagare all'interno della piccola comunità e in particolare il commissario si addentra in questa storia con insolita partecipazione in ragione del fatto che la sua famiglia è, proprio in quel momento, attraversata da un forte dolore che scorre parallelo a quello dell'indagine.

   
   
   

26 GIUGNO ORE 21,45
Varese, Giardini Estensi

Cous cous
di: Abdel Kechiche
Venezia 2007 11 Gennaio 2008 (cinema)
con: Habib Boufares, Marzouk Bouraouïa, Faridah Benkhetache, Sabrina Ouazani, Alice Houri, Olivier Loustau, Bruno Lochet, Carole Franck

Sète, cittadina vicino Marsiglia. Beiji, 60 anni, lavoratore portuale, si trascina stancamente sul cantiere navale del porto per un lavoro che, con l’età, è diventato insostenibile.Padre di famiglia, divorziato, continua a restare vicino alla sua ex moglie e ai figli, nonostante una storia familiare fatta di rotture e tensioni che le difficoltà finanziarie non fanno che acuire. Beiji attraversa un periodo delicato della vita e tutto contribuisce a far crescere in lui un sentimento di inutilità. Una sensazione di fallimento che lo accompagna da un po’ di tempo, e che ad un certo punto vorrebbe scrollarsi di dosso realizzando un sogno: metter su un ristorante di sua proprietà. Certo, l’impresa è alquanto improbabile visto che il suo stipendio, insufficiente e irregolare, non basta a offrirgli i mezzi per realizzarlo. Questo, tuttavia, non gli impedisce di sognare e di parlarne, soprattutto in famiglia. Una famiglia che pian piano si unisce intorno al progetto, diventato per tutti il simbolo della ricerca di una vita migliore. Grazie al loro senso di organizzazione e ai loro sforzi il sogno si avvia verso la realizzazione.
O quasi...

   
   
   

28 GIUGNO ORE 21,45
Casciago, cortile del Palazzo Comunale

4 LUGLIO ORE 21,30
Laveno Mombello , parco di villa Frua

27 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

2 AGOSTO ORE 21,15
Viggiù, Parco Butti

Il cacciatore di aquiloni
di Marc Forster.
Con Khalid Abdalla, Homayoun Ershadi, Shaun Toub, Atossa Leoni, Saïd Taghmaoui, Zekiria Ebrahibi. Genere Drammatico, USA 2007. -

Kabul 1978. Amir è figlio di Baba, un uomo facoltoso di etnia Pashtun. Il suo migliore amico è Hassan, figlio del servitore di casa e appartenente alla inferiore etnia degli Hazara. Entrambi amano molto far volare gli aquiloni per i quali sono previste gare che coinvolgono molti ragazzi della città. Il vincitore è chi riesce a far restare il proprio aquilone in volo per ultimo dopo che tutti gli altri hanno avuto il filo tranciato. Amir, che ha ritrovato la stima di suo padre proprio in seguito alla vittoria (insieme ad Hassan) nella gara più importante di lì a poco assiste (senza avere il coraggio di intervenire) alla sodomizzazione di Hassan da parte di un terzetto di ragazzi ricchi e razzisti. Da quel momento si porterà dentro un senso di colpa che lo allontanerà dall'amico che vede come denuncia vivente della sua vigliaccheria. Finché un giorno, trasferitosi negli Stati Uniti e divenuto scrittore di successo, gli giungerà una telefonata.

   
   
   

28 GIUGNO ORE 21,45
Viggiù, Parco Butti

Questa notte è ancora nostra
di Luca Miniero, Paolo Genovese - 2008,
con Nicolas Vaporidis, Valentina Izumi, Massimiliano Bruno, Ilaria Spada, Paola Tiziana Cruciani, Hal Yamanouchi, Taiyo Yamanouchi, John Yat Liu, Nishino Massatosi, Luca Angeletti. Prodotto in Italia.

Massimo è un ragazzo di 25 anni che lavora come becchino nella ditta di pompe funebri del padre. Il suo sogno è incidere un disco con la sua band rock. Ci sarebbe un discografico disponibile ad investire su loro ma occorre una voce femminile e non una voce qualunque, ci vuole qualcosa di esotico...

 

   
   
   

29 GIUGNO ORE 21,45
Varese, Giardini Estensi

Arianna
(Love in the Afternoon)
di Billy Wilder.
Con Gary Cooper, Maurice Chevalier, Audrey Hepburn, John McGiver, Olga Valéry. Genere Commedia, b/n 130 (126) minuti. - Produzione USA 1957.

Dal romanzo Ariane (1924) di Claude Anet: è la storia di Cappuccetto (la figlia parigina di un investigatore privato) che riesce a mettere in gabbia il Lupo Cattivo (un miliardario americano che fa collezione di avventure galanti). “Film sull'amore, e il più fisico, ma opera di un cuore secco” (Cahiers du Cinéma). Cuore secco sta per lucidità critica di un Wilder molto lubitschiano che dosa accortamente sentimento e cinismo, perfezionando il precedente Sabrina (1954).

   
   
   
   
LUGLIO 2008


1 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

Gone Baby Gone
di Ben Affleck.
Con Casey Affleck, Michelle Monaghan, Morgan Freeman, Ed Harris, John Ashton, Amy Ryan, Amy Madigan, Titus Welliver. Genere Drammatico, - Produzione USA 2007. -


Patrick Kenzie è un bostoniano da sempre e questo gli ha consetito di conoscere così tante persone da fargli decidere di divenire detective privato. Nella professione è aiutato dalla sua compagna Angie Gennaro. Un giorno i due giovani investigatori si vedono contattare perché coadiuvino la polizia nelle ricerche di Amanda, una bambina di quattro anni scomparsa recentemente. Non è però la poco affidabile e tossicodipendente madre Helene a cercarli ma gli zii della bambina. Nonostante la contrarietà del capo della polizia locale Jack Doyle i due si mettono all'opera coadiuvati da due poliziotti che Doyle assegna loro come aiutanti. L'indagine non è facile anche perché finirà con il mettere in gioco delle complesse scelte morali.

   
   
   

2 LUGLIO ORE 21,30
Castiglione Olona , Castello Monteruzzo

25 LUGLIO ORE 21,30
Laveno Mombello , parco di villa Frua

29 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

7 AGOSTO ORE 21,15
Malnate, villa Braghenti


Gomorra
di Matteo Garrone.

Con Toni Servillo, Gianfelice Imparato, Maria Nazionale, Salvatore Cantalupo, Gigio Morra, Salvatore Abruzzese, Marco Macor, Ciro Petrone, Carmine Paternoster.
Genere Drammatico, Italia 2008. -

Totò ha tredici anni, aiuta la madre a portare la spesa a domicilio nelle case del vicinato e sogna di affiancare i grandi, quelli che girano in macchina invece che in motorino, che indossano i giubbotti antiproiettile, che contano i soldi e i loro morti. Ma diventare grandi, a Scampia, significa farli i morti, scambiare l'adolescenza con una pistola. O magari, come accade a Marco e Ciro, trovare un arsenale, sparare cannonate che ti fanno sentire invincibile. Puoi mettere paura, ma c’è sempre chi ne ha meno di te. Impossibile fuggire, si sta da una parte o dall'altra, e può accadere che la guerra immischi anche Don Ciro (Imparato), una vita da tranquillo porta-soldi, perché gli ordini sono mutati, il clan s'è spezzato in due. Si può cambiare mestiere, passare come fa Pasquale dalla confezione di abiti d'alta moda in una fabbrica in nero a guidare i camion della camorra in giro per l'Italia, ma non si può uscire dal Sistema che tutto sa e tutto controlla. Quando Roberto si lamenta di un posto redditizio e sicuro nel campo dello smaltimento dei rifiuti tossici, Franco (Servillo), il suo datore di lavoro, lo ammonisce: non creda di essere migliore degli altri. Funziona così, non c’è niente da fare.

   
   
   

2 LUGLIO ORE 21,30
Gavirate, cortile della Biblioteca Comunale

16 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

Alla ricerca dell'isola di Nim
(Nim's Island)
Un film di Jennifer Flackett, Mark Levin. Con Abigail Breslin, Jodie Foster, Gerard Butler. Genere Avventura, colore 95 minuti. - Produzione USA 2008. - Distribuzione Moviemax - [Uscita nelle sale venerdì 11 aprile 2008]

Nim ha undici anni, ha smarrito per sempre la madre in fondo al mare e vive sola con il padre, appassionato di plancton, in un angolo di paradiso, un'isoletta del pacifico a cui ha dato il proprio nome. Non si può dire che, quando il padre si allontana, la bimba resti del tutto sola, perché ha un'otaria, un'iguana e un pellicano per amici, e i libri di avventure di Alex Rover come passatempo preferito. Ma nel momento del pericolo un aiuto umano non guasta e a soccorrere Nim arriva proprio Alex Rover in persona…peccato che più che ad Indiana Jones, il suo eroe assomigli ad una zitella fifona, perché Alex altro non è che il diminutivo di Alexandra, scrittrice dei libri del coraggioso e inesistente avventuriero, affetta da una forma invalidante di agorafobia acuta.

   
   
   

3 LUGLIO ORE 21,30
Malnate, villa Braghenti

20 LUGLIO ORE 21,30
Venegono Inferiore , Villa Molina

22 AGOSTO ORE 21,15
Laveno Mombello , parco di villa Frua

Indiana Jones
e il Regno del Teschio di Cristallo

(Indiana Jones and the Kingdom of the Crystal Skull)
di Steven Spielberg.

Con Harrison Ford, Karen Allen, Cate Blanchett, Shia LaBeouf, John Hurt, Ray Winstone, Jim Broadbent. Genere Avventura, colore 125 minuti. - Produzione USA 2008. - Distribuzione Universal Pictures - [Uscita nelle sale venerdì 23 maggio 2008]

Indiana Jones (per gli amici Indy) è tornato. Diciannove anni dopo Indiana Jones e l'ultima crociata l'eroe con frusta e Fedora creato da Lucas e Spielberg ricomincia la sua attività di archeologo in corsa.
Lo ritroviamo nel 1957 nel bel mezzo di un deserto del Sudovest degli Usa mentre la Guerra Fredda domina la scena politica con il terrore del conflitto nucleare e al cinema fanno la loro comparsa gli 'esseri venuti dallo spazio'. Questa volta quindi i 'cattivi' sono i russi e il professor Jones, dopo essere sfuggito alle loro grinfie nella sequenza iniziale, si trova preso di mira dalla CIA la quale non si fida di lui al punto di fargli togliere la cattedra. Indiana è allora pronto per farsi sollecitare da un giovane atteggiato 'alla Marlon Brando' e a lanciarsi in una nuova avventura carica di azione e con una nemica implacabile alle calcagna: Irina Spalko, una sensitiva affamata, come ormai è tradizione, di potere.

 

   
   
   

4 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

23 LUGLIO ORE 21,30
Gavirate, cortile della Biblioteca Comunale

Into the Wild
di Sean Penn.
Con Emile Hirsch, Marcia Gay Harden, William Hurt, Jena Malone, Brian Dierker, Catherine Keener, Vince Vaughn, Kristen Stewart, Hal Holbrook. Genere Drammatico, USA 2007.


Into the wild è la libera trasposizione del libro di Jon Krakauer "Nelle terre estreme" diventato un classico della sottocultura urbana. Dalla lettura del libro, Sean Penn ha dovuto aspettare ben dieci anni prima di ottenere i diritti. Questa incredibile pazienza testimonia una testarda sensibilità che è unica nel panorama cinematografico di oggi.
Sono due gli elementi che hanno guidato Penn nel doppio binario della regia e della sceneggiatura. Il tema della fuga ma soprattutto quello dell'inseguimento di un qualcosa che faciliti la conoscenza di sé.
Pura celebrazione della libertà e della ricerca della libertà, la pellicola racconta la vera storia di Christopher McCandless, un giovane benestante che rinuncia a tutte le sue sicurezze materiali per immergersi all'interno della natura selvaggia. Il forte trasformismo di Emile Hirsh facilita per lo spettatore un'istantanea immedesimazione in una figura tormentata che non viene dipinta né come giovane avventuriero né come idealista ingenuo. La maestria con cui Penn miscela tematiche così diverse e complesse è unica. Il fascino della selvatichezza dell'ambiente, le difficoltà dei legami di sangue, l'individualismo contro il bisogno di amore e le contraddizioni dell'idealismo nelle sue spinte critiche ma anche arroganti.
Il film ha una valenza politica nonostante questo non sia l'intento di base. Alle volte, si trasforma in un vero e proprio atto di fede il cui credo fugge da tutto ciò che è religioso in senso stretto per trovare sfogo in una dimensione che è solo e unicamente personale. Tutti le persone che Chris incontrerà lungo il suo peregrinare oltre a colmare un vuoto familiare, fonte di profonde sofferenze, amplificano l'idea di un percorso a stadi funzionale a liberarsi da qualsiasi dipendenza da ogni tipo di comfort e privilegio. L'acquisizione della saggezza avviene quasi per osmosi attaverso la spontaneità e la profondità degli incontri fatti.

   
   
   

 

5 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

26 LUGLIO ORE 21,30
Viggiù, Parco Butti

Water Horse - La leggenda degli abissi
(Water Horse: The Legend of the Deep)
di Jay Russell.
Con Emily Watson, Alex Etel, Ben Chaplin, David Morrissey, Priyanka Xi, Marshall Napier, Joel Tobeck, Erroll Shand, Brian Cox. Genere Avventura, USA 2007. - Distribuzione Sony Pictures –

Tratto dal racconto di Dick King-Smith, già autore del fortunato Babe - Maialino coraggioso e ambientato in Scozia durante la Seconda Guerra Mondiale, Water Horse - La leggenda degli abissi racconta la storia di una splendida quanto inusuale amicizia.
Angus, vivace ragazzino il cui padre è impegnato al fronte, trova per caso sulle rive del lago Loch Ness uno strano uovo: durante la notte nasce una creatura simile ad un dinosauro e dotata di un appetito insaziabile. Per nulla intimorito dal suo atipico aspetto, Angus battezza l'animale Crusoe ed instaura con esso uno splendido rapporto di amicizia. Purtroppo però, cannoni della Guerra incombono e anche Crusoe cresce a vista d'occhio…
Film che mette in scena una classica storia di amicizia "diversa", strizzando l'occhio ai classici del genere e aggiungendo un plus di simpatia ed emozioni.

   
   
   

5 LUGLIO ORE 21,30
Casciago, cortile del Palazzo Comunale

Iron Man
di Jon Favreau.
Con Robert Downey Jr., Terrence Howard, Jeff Bridges, Shaun Toub, Gwyneth Paltrow, Jon Abrahams. Genere Azione, USA 2008. -


Anthony Stark è un inventore geniale e miliardario col vizio delle donne (tante) e delle attività filantropiche. Ereditato patrimonio e ingegno dal padre scomparso in un incidente d'auto, Tony (per amici e amichette) conduce e amministra le Industrie Stark, produttrici e prime fornitrici di armi per il governo americano. Durante un test in medioriente, per verificare l'efficienza di un'arma sperimentale, viene catturato da un gruppo di estremisti. Ferito al cuore da una scheggia è soccorso e curato da Yinsen, un fisico esperto di cibernetica che gli applica un organo artificiale. Obbligato dai guerriglieri a costruire un'arma invincibile per la loro causa, Tony progetta in segreto un'armatura per fuggire alla prigionia. Rientrato negli Stati Uniti è deciso a cambiare vita, a riparare alle ingiustizie e a "industriarsi" a favore dei più deboli. Perfezionata l'armatura con la tecnologia avanzata diventa Iron Man, un (super)eroe "umano, troppo umano".
Fumetto e cinema nascono insieme più di un secolo fa e si spiano da subito. Due linguaggi con origini diverse e identità distinte che pure hanno saputo dialogare intensamente: confrontandosi, convivendo, divorziando, riconciliandosi e riconfigurando le reciproche estetiche. L'Iron Man di Jon Favreu, nell'intensa economia di scambio tra fumetto e cinema, realizza un enorme salto di qualità, dimostrando la reciprocità produttiva dei due linguaggi, che nell'ultimo decennio si era spinta in direzione di un'autentica cannibalizzazione.

 

   
   
   

8 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

1 AGOSTO ORE 21,15
Laveno Mombello , parco di villa Frua

Onora il padre e la madre
(Before the Devil Knows You're Dead)
di Sidney Lumet.
Con Philip Seymour Hoffman, Ethan Hawke, Albert Finney, Marisa Tomei, Aleksa Palladino, Michael Shannon, Amy Ryan, Sarah Livingston, Rosemary Harris. Genere Drammatico, USA 2007. -


Per ragioni diverse Andy e Hank si trovano a navigare in cattive acque. Quando il maggiore dei due fratelli propone al più giovane di unirsi a lui in una rapina "facile facile", Hank s'illude di poter finalmente venire a capo della sua miseria economica e affettiva. Tuttavia, quando accetta, non sa che Andy ha organizzato il colpo nella gioielleria dei loro genitori.
Sidney Lumet torna a mettere in scena la violenza, contestualizzandola all'interno della psiche umana e della famiglia. Onora il padre e la madre è un thriller che si addentra nella mente (e nel cuore) dell'uomo, esplorandone i conflitti e le reazioni più contorte. Con una tecnica di flashback mai fine a se stessa il regista statunitense presenta la visione individuale dei personaggi - gli interrogativi, le frustrazioni, i vizi e le virtù - offrendo un quadro saturo di disperazione.

   
   
   

9 LUGLIO ORE 21,30
Castiglione Olona , Castello Monteruzzo

Baciami stupido
(Kiss Me, Stupid)
di Billy Wilder.
Con Dean Martin, Kim Novak, Ray Walston, Felicia Farr, Cliff Osmond.
Genere Commedia, USA 1964.


Un compositore vorrebbe lanciare una sua canzone attraverso un celebre cantante suo ospite per caso. Comincia col far passare una prostituta per sua moglie e gliela butta tra le braccia. Poi, però, ha paura di rimetterci la moglie vera. Commedia cinica fondata sulla struttura degli equivoci doppi. È il film più segreto, feroce e meno capito di Wilder che si diverte a fustigare sapidamente e con cattiveria il sistema in cui vive. Dalla commedia L'ora della fantasia (1944) di Anna Bonacci.

   
   
   

9 LUGLIO ORE 21,30
Gavirate, cortile della Biblioteca Comunale

3 AGOSTO ORE 21,15
Venegono Inferiore , Villa Molina

Tutta la vita davanti
di Paolo Virzì.
Con Isabella Ragonese, Sabrina Ferilli, Elio Germano, Massimo Ghini, Valerio Mastandrea, Micaela Ramazzotti, Valentina Carnelutti. Genere Commedia, Italia 2008. -


Nel bel mezzo di una corale apertura onirica a suon di Beach Boys, la voce narrante di Laura Morante ci introduce cautamente nella favola nera di Marta, ventiquattrenne siciliana trapiantata a Roma neolaureata con lode, abbraccio accademico e pubblicazione della tesi in filosofia teoretica.
Umile, curiosa e un poco ingenua, Marta si vede chiudere in faccia le porte del mondo accademico ed editoriale, per ritrovarsi a essere "scelta" come baby-sitter dalla figlia della sbandata e fragile ragazza madre Sonia (interpretata con struggente intensità da Micaela Ramazzotti). È proprio questa "Marilyn di borgata" a introdurla nel call center della Multiple, azienda specializzata nella vendita di un apparecchio di depurazione dell'acqua apparentemente miracoloso.
Da qui inizia il viaggio di Marta in un mondo alieno, quello dei tanti giovani, carini e "precariamente occupati" italiani: in una periferia romana spaventosamente deserta e avveniristica, isolata dal resto del mondo come un reality, la Multiple si rivela pian piano al suo sguardo ingenuo come una sorta di mostro che fagocita i giovani lavoratori, illudendoli con premi e incoraggiamenti (sms motivazionali quotidiani della capo-reparto), training da villaggio vacanze (coreografie di gruppo per "iniziare bene la giornata") per poi punirli con eliminazioni alla Grande fratello. Un mondo plasticamente sorridente e spaventato, in cui vittime (giovani precari pieni di speranze come il fragile Lucio 2 di Elio Germano) e carnefici (Ghini e Ferilli, di nuovo insieme diretti da Virzì dopo La bella vita) sono accomunati da una stessa ansia per il futuro che si tramuta in folle disperazione. Non c'è scampo per nessuno all'interno di queste logiche di sfruttamento, e a poco servirà il tentativo dell'onesto ma evanescente sindacalista Giorgio Conforti (Valerio Mastandrea) di cambiare idealisticamente un mondo che difficilmente può essere cambiato.

   
   
   

10 LUGLIO ORE 21,30
Malnate, villa Braghenti

Caos calmo
di Antonello Grimaldi.
Con Nanni Moretti, Valeria Golino, Alessandro Gassman, Isabella Ferrari, Blu Yoshimi, Hippolyte Girardot, Kasia Smutniak, Denis Podalydès, Charles Berling, Silvio Orlando, Alba Caterina Rohrwacher, Manuela Morabito, Roberto Nobile, Babak Karim. Genere Drammatico, Italia 2007. -


Pietro Paladini ha fatto una promessa. Ha promesso alla sua bambina di aspettarla davanti alla scuola fino alla fine delle lezioni. Lara, sua moglie, è morta improvvisamente l'estate scorsa e Pietro non sa decidersi a soffrire, non sa decidersi a ripartire. Seduto su una panchina, giorno dopo giorno riceve le visite e le rivelazioni dolorose dei colleghi, turbati da una fusione aziendale, e dei familiari, preoccupati per il suo stato di "arresto". Trasgredite le regole dell'efficienza e della produttività e abitato da una sorprendente calma, Pietro resta in attesa del dolore e della vita dopo il dolore.
Caos Calmo è tratto dal romanzo omonimo di Sandro Veronesi.

   
   
   

11 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi
concerto
ROCK

MERCI MISS MONROE
Due brani del primo omonimo disco dei merci Miss Monroe sono stati scelti come colonna sonora del film di Gianni Zanasi "Non Pensarci"

a seguire 11 LUGLIO
Varese, Giardini Estensi

Non pensarci
di Gianni Zanasi.
Con Valerio Mastandrea, Anita Caprioli, Giuseppe Battiston, Caterina Murino, Paolo Briguglia, Dino Abbrescia, Teco Celio, Gisella Burinato, Paolo Sassanelli, Luciano Scarpa, Natalino Balasso. Genere Commedia, Italia 2007. -

Un chitarrista rock di 35 anni (Valerio Mastandrea), trasferitosi a Roma per sfondare, sbarca il lunario tra un concerto e l'altro sognando di incidere un disco. Ma i finanziamenti non arrivano e la crisi creativa incombe. La scoperta del tradimento della fidanzata è la goccia che fa traboccare il vaso e lo convince a prendersi una pausa di riflessione. Quale luogo migliore della natìa Rimini, da dove manca da quattro anni? Accolto a braccia aperte dagli apprensivi genitori, il nostro si imbatte però in un quadretto familiare tutt'altro che idilliaco: il padre, in pensione a forza per problemi di salute, non pensa ad altro che al golf lasciando all'esaurito primogenito (Giuseppe Battiston) la gestione dell'azienda di famiglia, che produce ciliegie sciroppate; la madre aggira la depressione frequentando discutibili corsi di autostima e fiducia nel prossimo; la sorella (Anita Caprioli) molla l'università per lavorare nel delfinario. Ma tra crisi di nervi, liti, frustrazioni e rivelazioni scottanti, la solidarietà familiare può ancora riservare qualche sorpresa.

 

   
   
   

11 LUGLIO ORE 21,30
Laveno Mombello , parco di villa Frua

Mr. Magorium e la bottega delle meraviglie
(Mr. Magorium's Wonder Emporium)
di Zach Helm.
Con Dustin Hoffman, Natalie Portman, Jason Bateman, Zach Mills. Genere Commedia, - USA 2007.


Burattini che prendono vita, superpalle che rimbalzano da sole, animaletti di peluche che abbracciano i bambini... La Bottega delle Meraviglie del 243enne Mr. Magorium (Dustin Hoffman) non è un semplice negozio di giocattoli, è un luogo magico dove l’impossibile diventa reale! Quando però l’anziano proprietario decide di affidare la Bottega alla sua assistente Molly Mahoney (Natalie Portman), i giocattoli si arrabbiano e perdono tutta la loro magia. Per fortuna il piccolo Eric (Zach Mills), un cliente affezionato, ha un piano per aiutare la ragazza a riportare il negozio al suo antico splendore.
Dustin Hoffman si lancia in un film decisamente atipico per i suoi standard, accogliendo il suggerimento di Zach Helm, e si ritrova completamente a proprio agio all’interno di questa composizione onirica e leggera, senza eccessi di dolcezza anche se sarebbe stato facilissimo scivolare nel banale e nello scontato.

 

   
   
   

12 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

10 AGOSTO ORE 21,15
Venegono Inferiore , Villa Molina

In amore niente regole
(Leatherheads)
di George Clooney.
Con George Clooney, Renée Zellweger, John Krasinski, Jonathan Pryce, Stephen Root. Genere Commedia, USA 2008


outh Carolina, 1925. Dodge Connolly è un esuberante giocatore di football americano e un'adorabile canaglia. Irriverente delle regole e sfrontato con l'avversario, Dodge è capitano dei Duluth Bulldogs, una squadra di avvinazzati attaccabrighe che perde in una sola partita sponsor e ingaggio. Dopo aver sciolto a malincuore il proprio team, il capitano Connolly convince un agente maneggione a rilanciarli sul campo, reclutando il giovane e aitante Carter Rutherford. Eroe di guerra per caso e fuoriclasse del football per inclinazione, il ragazzo aiuta Doodge ad educare la squadra e a riempire gli stadi. Se una folla persuasa accorre a celebrare il giocatore combattente, una giornalista del Chicago Tribune non sembra credere all'avventura eroica di Carter nelle trincee delle Argonne. Indagando finirà per innamorare l'esordiente e il veterano. Soltanto uno conquisterà il territorio, avanzando sulle linee delle yards e nel cuore della bionda Lexie Littleton.

   
   
   

13 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

24 AGOSTO ORE 21,15
Venegono Inferiore , Villa Molina

Juno
di Jason Reitman.
Con Ellen Page, Michael Cera, Jennifer Garner, Jason Bateman, Olivia Thirlby, Allison Janney, Rainn Wilson, J. K. Simmons. Genere Commedia, USA, Canada, Ungheria 2007. -


Quella delle gravidanze non volute è una delle nuove tendenze hollywoodiane. Dopo Waitress e Molto incinta, un'altra pellicola dal titolo Juno affronta la difficile tematica con un tono assolutamente leggero.
Il regista è Jason Reitman che ha debuttato dietro la macchina da presa con il film campione d'incassi, Thank you for smoking. Un'adolescente, sicura di sé e dalla lingua affilata, riesce ad avere il controllo della situazione una volta che scopre di essere rimasta incinta di un suo coetaneo. Tutte le questioni trattate (l'amore, il matrimonio, la libertà) sono sollevate e mai giudicate. Sospesa tra le ingenuità dell'adolescenza e le responsabilità dell'essere adulti, la ragazza è interpretata da una bravissima Ellen Page la cui versatilità espressiva ha qualcosa di unico.

   
   
   

13 LUGLIO ORE 21,30
Venegono Inferiore , Villa Molina

Ortone e il mondo dei Chi
(Horton Hears a Who!)
di Jimmy Hayward, Steve Martino.
Genere Animazione, USA 2008. -


Il 15 maggio, di buon mattino, l'elefante Ortone sta nuotando in una piscina naturale nella sua giungla, quando sente un debole grido d'aiuto provenire da un minuscolo granello di polvere che fluttua nell'aria. Poiché è un bestione generoso e disponibile, specie verso i più piccoli, non ci pensa un attimo a spostare la sua ingombrante mole fino a raggiungere lo strano granello. Scoprirà che su quel puntino, adagiato su un trifoglio in fiore, vive la Città di Chi non So, abitata dai microscopici Chi. Al primo cittadino, il Sinda-Chi, angosciato dai terremoti che scuotono il suo paese, Ortone promette che metterà in salvo il granello, cioè il mondo dei Chi, anche se questo vorrà dire combattere contro la terribile Cangura, che, vedendolo parlare con un fiore, lo crede matto e vuole rubargli il trifoglio per fargli fare una brutta fine.

   
   
   

15 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

Il petroliere
(There Will Be Blood)
di Paul Thomas Anderson.
Con Daniel Day-Lewis, Paul Dano, Kevin O'Connor, Ciarán Hinds, Dillon Freasier, Colleen Foy. Genere Drammatico, USA 2007. -


Daniel Plainview è un cercatore d'argento che, alla fine dell'800 trova il petrolio nell'Ovest degli Stati Uniti. La sua ricchezza diventa considerevole grazie anche allo sfruttamento della presenza dell'unico figlio che lo aiuta a convincere i contadini a cedergli i terreni. Troverà però sulla sua strada un giovane predicatore che prima lo aiuterà e poi, temendo un troppo veloce arrivo della modernità, manipolerà contro di lui la comunità. Le sorti personali, anche se non quelle economiche, di Plainview subiranno un duro colpo quando il figlio, a causa di un incidente presso un pozzo petrolifero, diviene sordo. L'uomo, sempre più accecato da una misantropia assoluta, lo allontanerà da sé precipitando sempre piu' nell'avidità del possesso.

   
   
   

16 LUGLIO ORE 21,30
Castiglione Olona , Castello Monteruzzo

L'altra donna del Re
(The Other Boleyn Girl)
di Justin Chadwick.
Con Natalie Portman, Scarlett Johansson, Eric Bana, David Morrissey, Kristin Scott Thomas, Mark Rylance, Jim Sturgess. Genere Drammatico, Gran Bretagna 2008.


Enrico VIII regna sull'Inghilterra e desidera un figlio maschio che la moglie, Caterina di Aragona, non sembra essere in grado di dargli. Sir Thomas Boleyn (Bolena per noi italiani) vede nella figlia Anna una potenziale attrattiva per il re che va colta nel momento in cui costui verrà ospitato in casa per una battuta di caccia. Le cose non vanno come l'uomo vorrebbe perchè Enrico viene attratto dall'altra figlia dei Boleyn, Mary, che farà sua amante e da cui avrà un figlio. Ma, nel frattempo, Anna (temporaneamente inviata presso la corte di Francia) ha fatto ritorno in Patria ed appare al re sotto una luce diversa. Riuscirà a farla divenire sua moglie ripudiando Caterina e imponendo lo strappo con la Chiesa Cattolica che porterà alla formazione della Chiesa Anglicana. Ma anche questa sarà una relazione tormentata.

   
   
   

16 LUGLIO ORE 21,30
Gavirate, cortile della Biblioteca Comunale

13 AGOSTO ORE 21,15
Castiglione Olona , Castello Monteruzzo

La volpe e la bambina
(Le renard et l'enfant)
di Luc Jacquet.
Con Bertille Noël-Bruneau. Genere Commedia, Francia 2007. -


Una bambina dai capelli rossi, nelle sue passeggiate nel bosco incontra una volpe, impara a conoscerla e amarla. La volpe e la bambina è una storia sull'amicizia, tra uomo e animale e sui limiti di un rapporto che spesso sfocia nella possessione.
Dopo aver mostrato l'umanità dei pinguini in una marcia da Oscar (La marcia dei pinguini, 2005) Luc Jacquet racconta una favola in maniera tradizionale, ispirandosi in parte al "Piccolo principe", pur senza quel fondo di malinconia che marca l'opera di Saint Exupery, e molto a Walt Disney. Impossibile restare indifferenti ai paesaggi maestosi di boschi e montagne. Certo, il messaggio di Jacquet è fin troppo esplicito e pedagogico. La voce fuori campo sembra ridondante anche per i bambini (di cui sottovalutare l'acume è senza dubbio un passo falso) e la pedanteria con cui la narrazione rende ogni passo moralistico, oltre che inutile, disturba la percezione del film.
Ma l'interesse de La volpe e la bambina, al di là dell'amore per la natura che trasmette, è per il modo in cui la presenta. Dando giustamente per scontato il valore del messaggio, il film suggerisce la contemplazione, lenta e posata, dei ritmi della foresta e della vita degli animali. Jacquet prende il suo tempo per filmare i paesaggi che ama, lascia sprofondare gli occhi nei boschi e abituarli all'oscurità delle grotte. Il raccoglimento solitario della bimba nella natura, alla scoperta di una vita sconosciuta anche se vicina, ha un qualcosa di sorprendentemente inattuale.

   
   
   

17 LUGLIO ORE 21,30
Malnate, villa Braghenti

GRANDE GROSSO E VERDONE
di Carlo Verdone.
Con Carlo Verdone, Claudia Gerini, Geppi Cucciari, Eva Riccobono, Emanuele Propizio, Andrea Miglio Risi, Martina Pinto, Clizia Fornasier, Vincenzo Fiorillo, Alessandro Di Fede, Stefano Natale, Anna Maria Torniai, Roberto Farnesi, Marco Minetti. Genere Commedia, Italia 2007.


Il candido Leo, che andava in vacanza a Ladispoli e alzava gli occhi al cielo, si è sposato con Tecla, ha due figlioli paffuti e una madre defunta da seppellire.
Il pignolo e metereopatico Furio, che chiamava il servizio di percorribilità strade per viaggiare senza perturbazioni, ha mutuato il nome in Callisto, ha un lavoro prestigioso, un appetito immoderato per le squillo e un figlio introverso da sistemare. Jessica e Ivano, rientrati dal viaggio di nozze, hanno concepito Steven e hanno "affinato" i gusti e i nomi. I coatti, che si sognano signori, si chiamano Enza Sessa e Moreno Vecchiarutti. Provano "a ri-farlo strano" a Taormina ma si scoprono (di nuovo) conformisti e ordinari.

   
   
   

22 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

Lo scafandro e la farfalla
(Le scaphandre et le papillon)
di Julian Schnabel.
Con Mathieu Amalric, Emmanuelle Seigner, Marie-Josée Croze, Anne Consigny, Patrick Chesnais, Niels Arestrup, Olatz Lopez Garmendia, Jean-Pierre Cassel, Marina Hands, Max von Sydow, Emma De Caunes, Michael Wincott. Genere Drammatico, Francia 2007.


Jean-Dominique Bauby si risveglia dopo un lungo coma in un letto d'ospedale. È il caporedattore di 'Elle' e ha accusato un malore mentre era in auto con uno dei figli. Jean-Do scopre ora un'atroce verità: il suo cervello non ha più alcun collegamento con il sistema nervoso centrale. Il giornalista è totalmente paralizzato e ha perso l'uso della parola oltre a quello dell'occhio destro. Gli resta solo il sinistro per poter lentamente riprendere contatto con il mondo. Dinanzi a domande precise (ivi compresa la scelta delle lettere dell'alfabeto ordinate secondo un'apposita sequenza) potrà dire "sì" battendo una volta le ciglia oppure "no" battendole due volte. Con questo metodo riuscirà a dettare un libro che uscirà in Francia nel 1997 con il titolo che ora ha il film.
L'occhio del protagonista diventa la soglia che permette al pesante e inerte scafandro del suo corpo di liberare (anche se faticosamente) la farfalla del pensiero. La voce interiore imprigionata di Jean-Do ci rivela al contempo l'orrore della condizione e l'indomabile spinta all'espressione di sé. Il giornalista pensa, desidera, soffre, grida dentro di sé. È un grido in cerca di una bocca che possa tradurlo in suoni e parole. Il battito delle ciglia (che ricorda non a caso il battito d'ali di una farfalla) si traduce in lettere e le lettere in parole. Schnabel e Amalric riescono a non fare retorica e al contempo a commuovere profondamente liberandosi dal falso pietismo che spesso accompagna queste storie 'vere'. Raggiungono il risultato grazie a un attento lavoro di flasback che si integra alla perfezione con la descrizione di un corpo che da apertura al mondo si è trasformato in sepolcro. Tutto ciò senza lanciare proclami né a difesa strenua della vita né a favore dell'eutanasia.

   
   
   


23 LUGLIO ORE 21,30
Castiglione Olona , Castello Monteruzzo

Concerto di MAX PRANDI (blues)
uno di quegli storici bluesman nati e cresciuti in quella fertile area della bassa padana che sin dall' immediato dopoguerra ha nutrito e coltivato alcuni tra i migliori talenti del blues che hanno calcato le scene nazionali. Oggi giunto all'apice di una gloriosa carriera artistica può vantare collaborazioni con importanti artisti blues quali Fabio Treves, Arthur Miles, R. L. Burnside, Ronnie Jones, Cooper Terry. Ispirato dal suo amore per il North Hill Mississippi Sound e per tutti gli artisti Down Home Blues, spesso confluiti nelle produzioni Fat Possum, realizza il progetto "CHA TU KINGS" con la caratteristica formula priva di basso, che rende il suono della band scarno e torrido al tempo stesso.


a seguire

THE BLUE DOLLS (JAZZ)
Il Trio nasce a Torino  nel 2005; è composto da Erika Celesti, soprano, Federica Pallante, soprano, e Viviana Dragani, contralto. Le Blue Dolls sono accompagnate da una sezione ritmica formata da Paolo Volante (piano), Marco Parodi (chitarra), Riccardo Vigorè (contrabbasso) e Luca Rigazio (batteria). Il repertorio delle Blue Dolls varia dagli arrangiamenti vocali anni '40  stile Andrews Sisters a quelli italiani in stile Trio Lescano, ai brani anni '50, stile The Chordettes.

   
   
   

24 LUGLIO ORE 21,30
Malnate, villa Braghenti

Come d'incanto
(Enchanted)
di Kevin Lima.
Con Amy Adams, Patrick Dempsey, James Marsden, Timothy Spall, Idina Menzel, Rachel Covey, Susan Sarandon. Genere Commedia, USA 2007.


C'era una volta in un bosco "animato" una principessa in attesa del suo principe, un principe impaziente di baciare una principessa, una matrigna determinata a impedire il loro incontro. Il destino decide altrimenti e i due giovani si trovano e si innamorano. Deciso a sposarla, Edward conduce Giselle al castello ma la regina malvagia, con un inganno, la spinge in un pozzo profondo verso un mondo senza lieto fine. Scaraventata nella realtà e spaventata dal traffico di New York, Giselle trova rifugio nel castello di un cartellone pubblicitario. In suo aiuto accorre Robert, un avvocato divorzista che non crede alle favole ma che finirà per vivere "felice e contento".
Che cosa potrebbe mai accadere se in Times Square, all'incrocio tra la Broadway e la Seventh Avenue, si materializzasse "come d'incanto" una principessa in abito nuziale? Può succedere che il cinema d'animazione si ripensi, incarnandosi e trasformandosi in una "favolosa" commedia sentimentale. Giselle non è un'eroina che arricchisce la galleria inaugurata da Biancaneve, è piuttosto un personaggio summa delle principesse disneyane. Una figlia immateriale che invade la realtà, ansiosa, come la Disney, di trovare una nuova identità. Come Belle, Ariel, Aurora o Cinderella, Giselle canta ogni volta che ne ha voglia, teatralizzando i sentimenti e omaggiando il format "musical animato" della Disney.
L'insistita autoreferenzialità non rimanda a un semplice citazionismo, Kevin Lima ripercorre, adatta e ri-contestualizza i topoi della Disney e delle favole tradizionali (l'amore impossibile, l'amicizia, l'apprendistato umano, la solidarietà animale e l'antropoformizzazione) alla luce delle nuove esigenze socio-culturali. L'effetto comico deriva così dal rovesciamento tematico dell'originale. Il principe delle fiabe di James Marsden diventa il bersaglio principale del film: la sua fraseologia fiabesca, i clichè linguistici e le parole fuori luogo, almeno a New York, inducono la principessa alla fuga invece che al bacio.
La Giselle di Amy Adams al contrario impara ad affrontare la realtà, affrancandosi da "favolosi" assunti e scoprendo la propria femminilità. La salvezza della principessa disneyana non deriva più dagli strumenti offerti (la promessa di matrimonio) dal principio maschile (il principe) ma passa attraverso l'istituzione di un nuovo equilibrio col sesso "azzurro". Qualcosa è cambiato nella fabbrica di magia per eccellenza: le principesse si arrabbiano, accettando sorprese la propria sfera istintiva e il proprio desiderio represso. Senza magia e senza incantesimi.

   
   
   

25 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

La fiamma del peccato
(Double Indemnity)
di Billy Wilder.
Con Fred MacMurray, Barbara Stanwyck, Edward G. Robinson. Genere Poliziesco, USA 1944.


La fiamma del peccato, con la sua cupa ambientazione urbana, è sicuramente uno dei film più rappresentativi del cinema noir. Sceneggiato da Raymond Chandler e tratto da un racconto di James Cain, il primo noir americano di Wilder si caratterizza per la predilezione per gli interni, per i netti contrasti tra ombra e luce, per la ricostruzione in studio degli esterni e per l'intensa caratterizzazione dei personaggi, a cominciare dalla perfida 'dark lady' Barbara Stanwyck con sensuale catenella alla caviglia, divenuta in breve oggetto di culto.
L'assicuratore Walter Neff (Fred MacMurray) conosce Phyllis Dietrichson (Barbara Stanwyck), moglie di un cliente, la cui sensualità lo affascinerà a tal punto da farlo diventare prima il suo amante e poi complice nell'assassinio di suo marito. Dopo aver stipulato un'assicurazione sulla sua vita, i due mettono a punto un piano per ricevere il doppio dell'indennizzo (da qui il titolo originale, Double Indemnity) in caso di morte avvenuta in circostanze rare. Per ottenere la somma decidono prima di assassinare l'uomo in macchina, e di gettarlo in seguito sui binari, facendo così credere che la sua morte sia dovuta ad una caduta dal treno. Ma il piano troverà un ostacolo insormontabile: Walter verrà infatti smascherato dal suo grande amico e collega Barton Keyes (Edward G. Robinson)… Ambientato a Los Angeles, strutturato a flashback come il successivo Viale del tramonto, sempre di Wilder, quasi tutto il film si svolge di notte, con dialoghi scarni ed asciutti, che contribuiscono a incalzare il ritmo serrato della vicenda fino alla tragica conclusione.

   
   
   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


26 LUGLIO ORE 21,30
Varese, Giardini Estensi

Concerto blues Guitar Night
ERIC STECKEL BAND
"Se prendi Stevie Ray Vaughan, un pò di Jimi Hendrix, li mescoli inseme a Eric Clapton, ottieni un giovanissimo di nome Eric Steckel, l'ultimo prodigio del blues". Così un giornale descrive il diciottene chitarrista americano che l'anno scorso ha fatto impazzire Pistoia Blues. Presenta il nuovissimo cd "Feels Like Home", il quarto della sua breve carriera. Cresciuto a suon di southern rock e blues, a nove anni imbraccia la sua prima Fender Stratocaster, influenzato da Jimi Hendrix, Muddy Waters e B.B.King. Una carriera fulminante durante la quale ha già diviso il palco e suonato con mostri sacri come B.B.King, Solomon Burke e John Mayall che, impressionato dal suo talento, l'ha voluto come special guest nel suo tour eropeo del 2004. Si accompagna dal vivo con l'eccezionale Craig Thatcher Band, gruppo rock blues guidato dall'omonimo chitarrista, che vanta aperture di concerti, tra gli altri, di Buddy Guy, Jonny Lang, Ted Nugent, John Hammond.

a seguire

Chris Duarte Group
Chris Duarte: vocals, guitar
John Jordan: bass
Javier Garagarza: drums

Chris Duarte, una delle più formidabili seicorde della scena rockblues contemporanea. Con l’ultimo cd “Love Is Greater Than Me”, il suo debutto per l’etichetta Zoë/Rounder Records, il suo impressionante chitarrismo e i suoi riff aggressivi rimangono intatti, ma sono affiancati anche da una maturata e più personale vena compositiva.
Il chitarrista texano propone un vasto spettro di stili con le canzoni di “Love Is Greater Than Me”: troviamo echi di grunge in “Metaphor”, un tocco di jazzy blues con “All Night”, il downhome Chicago-style blues di “How Long”, un’impennata funk con “Paper Dolls”, la delicata ballad “Duarte e Ezell”, il latin-fusion “Azul Ezell” ispirato da Santana, e immancabile l’influenza di Hendrix in “Watch Out I’m A-Coming”. Il disco è stato registrato in meno di un mese, e il risultato è tutta l’energia e l’immediatezza di una performance live con il sapiente tocco in studio del produttore Doyle Bramhall (già collaboratore di un certo Stevie Ray Vaughan).

 

   
   
   

27 LUGLIO ORE 21,30
Venegono Inferiore , Villa Molina

concerto dei

SELTON
band brasiliana di Porto Alegre.
Nascono a Barcellona nel settembre del 2005 dall’incontro di Ricardo Fischmann, Eduardo Dechtiar, Ramiro Levy e Daniel Plentz, quattro ragazzi originari di Porto Alegre che condividono, oltre alla città d’origine, la passione per la musica. La band comincia a suonare cover dei Beatles su una panchina del Parc Guell di Barcellona e dopo solamente un mese di esibizioni incidono un demo CD. Alla fine di settembre 2006 i SELTON vengono in Italia, a Milano, dove registrano molto del materiale nato da un intenso periodo passato a comporre, suonare e registrare, ma anche canzoni italiane tradotte in portoghese e riarrangiate che fanno parte del loro primo album “Banana à milanesa” (con Enzo Jannacci e Cochi e Renato).

   
   
   

30 LUGLIO ORE 21,30
Castiglione Olona , Castello Monteruzzo

Sanguepazzo
di Marco Tullio Giordana.
Con Monica Bellucci, Luca Zingaretti, Alessio Boni, Maurizio Donadoni, Giovanni Visentin, Luigi Diberti, Paolo Bonanni, Mattia Sbragia, Alessandro Di Natale, Tresy Taddei. Genere Drammatico, colore 150 minuti. - Italia 2008. -


1945. A pochi giorni dalla Liberazione Osvaldo Valenti, attore famoso e ufficiale della X Mas guidata da Junio Valerio Borghese, decide di consegnarsi a una brigata partigiana comandata da Golfiero, regista inviso al Regime e mandato in passato al confino. Quella che Valenti cerca è la salvezza per sé e la sua compagna Luisa Ferida.
A partire da questa resa si ripercorre la vita dei due personaggi rimasti a lungo sulla ribalta del cinema italiano. Valenti, attore istrionico e uomo pronto a qualsiasi esperienza fino a divenire tossicodipendente, incontra Luisa attricetta alle prime armi e ne fa la sua amante benché lei fosse invece pronta a concedersi a Golfiero non conoscendone l'omosessualità. Da quel momento inizia un rapporto intriso di passione e di voglia di ribellarsi al conformismo di regime pur rimanendo Valenti un sostenitore del fascismo al punto di rifiutare l'incarico di Direttore Generale dello spettacolo (una carica che dopo l'8 settembre gli avrebbe facilmente consentito di viaggiare con la Ferida allontanandosi cosi' dall'Italia dilaniata). I due invece scelgono di unirsi alla Repubblica Sociale. Valenti trova in Borghese un altro personaggio al di fuori delle regole e si arruola nella X Mas. Nel momento del crollo di tutte le speranze di una revanche nazifascista i due però godono di una pessima fama. La vox populi vuole infatti che abbiano coadiuvato le abominevoli azioni di tortura della banda guidata dallo psicopatico Koch e che Luisa abbia anche danzato nuda per eccitare i torturatori. Sarà questo marchio d'infamia (mai supportato da prove convincenti) che li condurrà all'esecuzione.

   
   
 

31 LUGLIO ORE 21,30
Malnate, villa Braghenti

12 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

NON E' UN PAESE PER VECCHI

di Ethan Coen, Joel Coen
Con: Javier Bardem, Josh Blaylock, Rodger Boyce, Josh Brolin, Garret Dillahunt, Beth Grant, Woody Harrelson, Tommy Lee Jones, Josh Meyer, Kelly Macdonald, Barry Corbin - Stati Uniti 2007

Il film è ambientato ai nostri tempi, dove i ladri di bestiame hanno lasciato il posto ai corrieri di droga e le piccole città sono diventate zone franche. La storia comincia quando Llewelyn Moss (Brolin) trova un camioncino circondato da cadaveri. Un carico di eroina e due milioni di dollari sono ancora nel portabagagli. Prendendo i soldi, Moss fa partire una reazione a catena di catastrofica violenza che nemmeno la legge - nella persona del vecchio, disincantato Sceriffo Bell (Jones) - riesce ad arginare. Mentre Moss cerca di fuggire dai suoi inseguitori - in particolare da un uomo misterioso e sanguinario che tiene le redini di tutto e decide la sorte col lancio di una monetina (Bardem) - il film contemporaneamente mette a nudo il crime-drama americano e amplia i suoi orizzonti fino a comprendere delle tematiche antiche quanto la Bibbia e dannatamente contemporanee quanto i titoli dei giornali di questa mattina.


   
  agosto 2008
   

 

 

 

 

 

 

 

 

1 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

La banda
(Bikur Ha-Tizmoret)
di Eran Kolirin.
Con Sasson Gabai, Ronit Elkabetz, Saleh Bakri, Khalifa Natour. Genere Commedia, colore 90 minuti. - Francia 2007.


La banda musicale della polizia di Alessandria d'Egitto viene invitata a suonare all'inaugurazione del centro culturale arabo di una cittadina israeliana. All'aeroporto di Tel Aviv non c'è nessuno ad attendere il gruppo di musicisti, così il pragmatico direttore d'orchestra e colonnello Tewfiq decide di raggiungere il luogo con un autobus locale. Arrivato nella remota e desertica cittadina (una sorta di Las Vegas spoglia di luci scintillanti, giochi e schiamazzi) capisce che, per un difetto di pronuncia, ha sbagliato destinazione. Non si trova nella moderna Petah Tikva, bensì nell'arida Bet Hatikva. Poiché non c'è modo di andarsene da lì (c'è una sola corriera che passa una volta al giorno) gli otto egiziani sono costretti ad accettare l'ospitalità di Dina, la bella proprietaria dell'unico ristorante del posto.
Al suo esordio in lungo l'israeliano Eran Kolirin realizza una piccola opera cinematografica, densa di valore, trovando il modo per fotografare e raccontare il suo paese con umorismo, sentimento e nostalgia, utilizzando un linguaggio (e lanciando un messaggio) universale. La banda è una brillante commedia dal retrogusto amaro che parla innanzitutto dell'essere umano. Le inamidate uniformi azzurre della banda celano i disagi esistenziali dei componenti. L'unica voce fuori dal coro è quella di Haled, dongiovanni nell'anima che seduce le fanciulle sussurrando i versi romantici di Chet Baker.
La musica fa da collante tra lo sgangherato gruppo in terra straniera e i loro ospiti. È una canzone jazz israeliana che Dina sceglie per trasmettere a Tewfiq - il suo personale Omar Sharif - il desiderio di dirgli "tante cose". È la danza delle mani del colonnello, che muove sinuosamente nell'aria per mostrare alla locandiera come si dirige un'orchestra, a creare un momento d'intesa tra l'uomo e la donna. E, infine, intorno alla tavola apparecchiata a festa, nel silenzio imbarazzante e un tantino ostile, basta intonare un'approssimativa "Summertime" per comunicare e azzerare la distanza di due paesi avversi.
Al di là delle divergenze culturali e delle barriere linguistiche c'è la musica, ma c'è anche l'amore. Quello agognato da una giovane che vede la sua vita come un (melodrammatico) film arabo, quello perduto a causa del proprio rigore, quello cercato tra le braccia di uno sconosciuto. Il finale de La banda è preannunciato da una frase di Itzik. È "come un concerto che finisce di colpo, né triste, né allegro".

a seguire

Non per soldi... ma per denaro
(The Fortune Cookie)
di Billy Wilder.
Con Jack Lemmon, Harry Davis, Judi West, Ron Rich, Harry Holcombe, Marge Redmond, Walter Matthau, Sig Ruman. Genere Commedia, USA 1966.


Un cameraman della TV si lascia convincere dal cognato, avvocato di pochi scrupoli, a fingere un gravissimo incidente, con conseguente menomazione, per ottenere una cospicua assicurazione. Film articolato in 16 capitoletti: “16 piccole, folgoranti ‘moralità’ che percorrono un universo balzachiano del comportamento economico” (A. Cappabianca). Scritto da Wilder col fido I.A.L. Diamond, è una maligna, aguzza, amara commedia di grande interesse sul piano tematico. Lo è un po' meno sul piano della forma per la disarmonia della struttura e l'indecisione del tono. Al suo attivo il memorabile personaggio di Willie Gingrich (W. Matthau, che prese l'Oscar come miglior attore non protagonista) e la partita notturna a due, nello stadio deserto, tra Harry Hinkle (J. Lemmon) e il giocatore nero Boom-Boom (Ron Ritch).

   
   
   

2 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

CONCETO BLUES
Robben Ford
(Woodlake, 16 dicembre 1951)

Chitarrista statunitense cresciuto a Ukiah, dove ha cominciato a prendere lezioni di chitarra dal 1965 (all'età di 13 anni) . Il padre Charles aveva una propria band (chiamata, appunto, Charles Ford Blues Band) nella quale suonavano anche Robben ed i suoi fratelli Mark (armonica a bocca) e Patrick (batteria). Quest'ultimo è oggi il leader della Ford Blues Band, che vede alla chitarra e alla voce Volker Strifler (il secondo chitarrista di Robben).
Robben Ford si è guadagnato una fama mondiale come chitarrista nel tour di Miles Davis del 1986, nel quale univa gli espedienti tecnici del blues e del jazz. Ha anche suonato nei dischi e nei concerti di Jimmy Witherspoon, George Harrison, Joni Mitchell e con gli Yellowjackets.
Il suo primo album - "Discovering the Blues" - è del 1972. I successivi "Schizophonic" (1976) e "The Inside Story" (1979) hanno ottenuto il disco d'oro nel 1980. Nel 1983 ha pubblicato "WordS AnD MusiC", seguito da "Robben Ford" nel 1986. L'album successivo, "Talk to Your Daughter" (1988), ha ottenuto il disco d'oro nel 1989. Negli anni Novanta i suoi lavori migliori sono stati "Handful of Blues", "Blues Connotation" e "Tiger Walk", con un ritorno alle sue radici blues.
La strumentazione tipica di Robben Ford è costituita da due elementi fondamentali: gli amplificatori "Dumble" e la chitarra costruita per lui dalla Fender (la "Robben Ford Signature"). Negli ultimi anni ha abbandonato, sia dal vivo che in studio, la sua Fender Signature, per utilizzare una Fender Telecaster bianca del '60, o una Gibson Les Paul Gold Top del '57, o Gibson Les Paul di liuteria.

   
   
   

3 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

CONCETO BLUES

Ana Popović

Nata a Belgrado nel 1976. Suo padre la introdusse per primo al mondo del blues, per mezzo della sua grande collezione di dischi e delle session realizzate nella sua stessa casa. Ana si appassionò alla chitarra e fondò la sua prima band a 19 anni. Nello spazio di un solo anno ebbe modo di suonare fuori dalla Yugoslavia e di fare da gruppo spalla del famoso cantante americano Junior Wells. Dal 1998, la sua band tiene 100 show all'anno e appare regolarmente sulla televisione yugoslava. il loro primo album, Hometown, da un saggio della sua bravura come cantante e chitarrista.
Nel 1999, Ana va in Olanda per migliorare la sua abilità con la chitarra jazz. Diviene rapidamente un icona della scena blues olandese ed ha successo anche nella vicina Germania. Con Comfort to the Soul (2003),la Popović passa a un successivo stadio della sua carriera cambiando il modo di amalgamare blues, rock, soul e jazz. L'album rende chiaro che Ana Popović non vuole riciclare logori cliché. Il suo blues è fresco, positivo e si mescola ad altri generi musicali.
Ana Popović è un'anomalia della scena blues, nell'ambiente viene considerata l'alter ego femminile di Jimi Hendrix.

 

   
   
   

5 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

Persepolis
di Marjane Satrapi, Vincent Paronnaud.
Genere Animazione, USA 2007. -


Teheran, 1978: Marjane, otto anni, sogna di essere un profeta che salverà il mondo. Educata da genitori molto moderni e particolarmente legata a sua nonna, segue con trepidazione gli avvenimenti che porteranno alla Rivoluzione e provocheranno la caduta dello Scià.
Con l'instaurazione della Repubblica islamica inizia il periodo dei "pasdaran" che controllano i comportamenti e i costumi dei cittadini. Marjane, che deve portare il velo, diventa rivoluzionaria.
La guerra contro l'Iraq provoca bombardamenti, privazioni e la sparizione di parenti. La repressione interna diventa ogni giorno più dura e i genitori di Marjane decidono di mandarla a studiare in Austria per proteggerla.
A Vienna, Marjane vive a 14 anni la sua seconda "rivoluzione": l'adolescenza, la libertà, l'amore ma anche l'esilio, la solitudine, la diversità.
Sono rari i film di animazione in grado di far percepire al pubblico le difficoltà dell'esistenza di chi li ha ideati. Spesso impegno in difesa dei diritti e qualità grafica non convivono. In questo caso il connubio è perfettamente riuscito. Marjane Satrapi è riuscita a trasformare i quattro volumi di fumetti in cui raccontava, con dolore e ironia, la propria crescita come donna in un Iran in repentina trasformazione e in un'Europa incapace di accogliere veramente il diverso, in un lungometraggio di animazione di qualità. Ha anche un altro merito che le va attribuito: è riuscita a sfuggire alle sirene hollywoodiane che la volevano sedurre con la proposta di film in cui Jennifer Lopez sarebbe divenuta sua madre e Brad Pitt suo padre. Ha tenuto duro e ne è nata un'opera in bianco e nero (con lampi di colore) capace di raccontare un'infanzia e un'adolescenza al femminile comune e differente al contempo. Comune perchè tante giovani donne si potranno ritrovare nel suo percorso di crescita. Differente perchè la donna in Iran è (per chi ha dettato e detta le leggi) meno donna.

   
   
   

6 AGOSTO ORE 21,30
Castiglione Olona , Castello Monteruzzo

Sogni e delitti
(Cassandra's Dream)
di Woody Allen.
Con Ewan McGregor, Colin Farrell, Peter Hugo-Daly, John Benfield, Clare Higgins, Ashley Medekwe, Andrew Howard, Hayley Atwell, Sally Hawkins. Genere Drammatico, colore 108 minuti. - Gran Bretagna 2007.


Colin Farrell e Ewan McGregor sono due fratelli di origine proletaria. Il primo fa il meccanico, ha il vizio del gioco e un'attrazione fatale per il whisky, il secondo aiuta il padre al ristorante e coltiva confuse ambizioni di riscatto sociale. Quando il ricco zio, trasferitosi in Cina per affari, va a trovarli, i due si precipitano a chiedergli un prestito per uscire dai rispettivi impasse: uno è infatti nei guai con i creditori per aver contratto un debito di gioco, mentre l'altro ha perso la testa per una sensuale, misteriosa e volubile attrice dilettante, con la quale sogna di trasferirsi a Los Angeles. Lo zio si rivela disponibile ad aiutarli, ma pone una condizione pesante come un macigno: sarebbero disponibili a uccidere un suo nemico in affari, le cui rivelazioni potrebbero costargli la galera?

   
   
   

7 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

La famiglia Savage
(The Savages)
di Tamara Jenkins.
Con Laura Linney, Philip Seymour Hoffman, Philip Bosco, Peter Friedman, Gbenga Akinnagbe, Margo Martindale. Genere Commedia, USA 2007. -


John e Wendy sono un fratello e una sorella che vivono lontani e si sentono raramente, alle prese con gli stessi problemi: entrambi insoddisfatti della propria vita sentimentale e professionale si trovano all'improvviso a doversi prendere cura dell'anziano padre, non particolarmente amato, sprofondato negli abissi della demenza senile e cacciato dalla casa in cui si trovava dopo la morte della sua compagna. Passando da una casa di cura all'altra, i due impareranno a conoscersi e a conoscere meglio il proprio genitore…
Trattare il tema della vecchiaia, della famiglia e della morte senza scadere nel melodramma è cosa ardua: ci riesce brillantemente Tamara Jenkins che, prodotta da Alexander Payne (che aveva già trattato il tema nel riuscito A proposito di Schmidt, anni fa), firma uno dei film più interessanti, coinvolgenti e sinceri degli ultimi anni. La parabola dei due loser (lei continua per forza d'inerzia una storia di sesso con un uomo di mezza età coniugato, lui è un professore frustrato e abbandonato dalla partner che non vuole sposare), è raccontata senza concessioni alla retorica e il loro rapporto con il padre morente è quanto più realistico, crudo ed essenziale visto da parecchio tempo a questa parte. Efficace sulla carta, La Famiglia Savagediventa memorabile, una volta messo in scena, grazie all'interpretazione "definitiva" di tre attori eccezionali: se Philip Seymour Hoffman e Laura Linney, tra i migliori della propria generazione, sono ormai da anni sulla cresta dell'onda e riconosciuti anche dal grande pubblico, un nota particolarmente felice viene da Philip Bosco, anziano caratterista di straordinario talento ma poco noto da noi, che cesella finemente, con una vena grottesca e ironica, un uomo cui restano pochi giorni da vivere, scorbutico e ben lontano dallo stereotipo di "nonnino gentile e affabile" cui il cinema americano ci ha abituato fin troppo spesso.
Efficace nei dialoghi, incredibilmente ben musicato da Stephen Trask e graziato da uno dei finali più coerentemente ottimistici degli ultimi anni, La Famiglia Savage è un tragico, comico, romantico, piccolo, grandissimo film da non perdere.

   
   
   

8 AGOSTO ORE 21,15
Laveno Mombello , parco di villa Frua

Viale del tramonto
(Sunset Boulevard)
di Billy Wilder.
Con William Holden, Erich von Stroheim, Nancy Olson, Gloria Swanson, Fred Clark, Buster Keaton, Cecil B. De Mille, Lloyd Gough, Jack Webb, Franklyn Farnum, Larry J. Blake, Charles Dayton, Hedda Hopper, Anna Q. Nilsson, H.B. Warner. Genere Noir, USA 1950.


Un giovane e disoccupato sceneggiatore di Hollywood va a vivere con una ricca e anziana attrice, già star del cinema muto, prigioniera delirante del suo passato, facendosi da lei mantenere. Il più caustico e sardonico film nero sul mondo di Hollywood. Melodramma amarissimo con risvolti da horror e sottofondi da commedia. Alcune memorabili scene tra cui la partita a carte con B. Keaton. Sapiente regia: una pietra miliare nell'itinerario di Wilder. Splendide interpretazioni. Su 9 nomination agli Oscar vinse quelli per la sceneggiatura e le musiche (F. Waxman).

   
   
   

9 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

La guerra di Charlie Wilson
(Charlie Wilson's War)
di Mike Nichols.
Con Tom Hanks, Philip Seymour Hoffman, Julia Roberts, Amy Adams, Ned Beatty, Om Puri, John Slattery. Genere Drammatico,
USA 2007. -


La storia vera di Charlie Wilson, il deputato americano che negli anni '80 ha finanziato l'invio di armi ai mujahidin, per respingere l'invasione sovietica dell'Aghanistan. Amante di donne, alcol e cocaina, Wilson riuscì attraverso un'improbabile alleanza tra il Mossad israeliano, l'Egitto e il Pakistan a far avere alla resistenza afgana ciò di cui aveva più bisogno: armi e bazooka per abbattere gli elicotteri russi.
Mentre Redford si lancia contro la politica americana con un quasi-trattato (Leoni per agnelli), Nichols, con il supporto alla sceneggiatura di Aaron Sorkin, punta sulla farsa. Le due pellicole, in ogni caso, sembrano condividere un punto di vista, quello di mostrare una strategia estera americana trattata un po' a caso, per motivi interni e spesso con ignoranza. Hollywood mette dunque in luce gli aspetti più sconclusionati della politica, esibendo una sfiducia nelle istituzioni dal sapore di campagna elettorale, comunque efficace nel dissacrare quei monumenti intoccabili dell'autorità trattati spesso con reverenza (la CIA, il Congresso).
Il personaggio lo consentiva e Tom Hanks, seppur inadatto al ruolo del deputato dai facili costumi, si cala nella parte con intensità burlesca, anche grazie alla compagnia di Julia Roberts e dell'ottimo Philip Seymour Hofmann.

   
   
   

9 AGOSTO ORE 21,15
Viggiù, Parco Butti

Charlie Bartlett
di Jon Poll.
Con Anton Yelchin, Robert Downey Jr., Hope Davis, Kat Dennings, Tyler Hilton, Mark Rendall, Dylan Taylor, Megan Park, Jake Epstein, Jonathan Malen, Derek McGrath, Stephen Young. Genere Commedia, USA 2007. -


Charlie Bartlett è uno studente brillante e quietamente indisciplinato. In seguito all'ennesimo provvedimento disciplinare viene espulso da una prestigiosa scuola privata e iscritto in una pubblica. Superati la timidezza iniziale e l'occhio nero procuratogli dal bullo di turno, Charlie trova modo e tempo, quello della ricreazione, per farsi accettare e per ascoltare nei bagni dei maschietti i problemi esistenziali della sua generazione. Sull'asse della toilette si alternano così i suoi "assistiti" curati a suon di consigli e di prescrizioni mediche. Dispensando pillole e pareri pseudo-professionali si innamorerà della bella figlia del preside dedito all'alcool e ai ricordi.
Nel cinema giovanilista e nell'interesse dei registi americani per i loro "figli" o "fratelli minori" è possibile riscontrare uno dei segni di vitalità del cinema americano, che li assume di volta in volta come sfide, protagonisti e punti di vista, come centro o metafora di qualcosa che non tiene nel sistema.
Tra gli affondi duri di Todd Solondz (Fuga dalla scuola media o Palindromes) e il modello intelligente ma ormai scontato dei film Sundance (Il calamaro e la balena o Me and You and Everyone You Know), tra i giovani rassegnati a un destino già marcato di Gus van Sant (Drugstore Cowboy o Belli e dannati) e gli orfani irrisolti di Wes Anderson (I Tenenbaum e Il treno per il Darjeeling), si piazza il Charlie Bartlett di Jon Poll, ritratto di un figlio sofferente che ha la saggezza e la pulizia che manca al proprio padre (e al proprio preside).
Nonostante Charlie Bartlett metta in circolo un immaginario innocuo e privo di una vera temperatura morale, dietro la sua apparente semplicità formale, dietro alla trama lineare e quasi ovvia nel suo svolgimento, il film impone ragionamenti profondi e necessari. È con ironia che il regista attacca quello che è soltanto un costrutto sociale: la normalità. Nella storia del "vizio" di Charlie (il desiderio di essere benvoluto con ogni mezzo), nel racconto di "terapie" tentate (Ritalin) per ovviare al disturbo da deficit dell'attenzione sono racchiuse la rivendicazione del diritto alla a-normalità e alla disuguaglianza.
Dalla coppia di addicted di Drugstore che passa il tempo a svaligiare farmacie e a consumarne il bottino, passando per il comportamento disordinato dei nuovi "tenenbaum", che dipendono da analgesici, sedativi e sciroppi per la tosse, si approda a Charlie Bartlett che (ri)prescrive nei bagni di scuola "pillole della felicità" alla ricerca di un'infantile quanto utopica (e anfetaminica) ricerca di serenità. Almeno per Jon Poll la realtà è ancora il miglior stato da offrire ai giovani contro le visioni "meravigliose" della chimica.

   
   
   

19 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

Quando tutto cambia
(Then She Found Me)
di Helen Hunt.
Con Helen Hunt, Colin Firth, Bette Midler, Matthew Broderick, Ben Shenkman, Lynn Cohen, John Benjamin Hickey, Salman Rushdie. Genere Commedia, USA 2007. -


April Epner ha 39 anni, è insegnante e si sta sposando con rito ebraico con un amcio d'infanzia, Ben. Circa un anno dopo la ritroviamo in crisi totale. I suoi tentativi di avere un figlio non hanno avuto successo. Ben, un adolescente mai cresciuto, non regge alla pressione e lascia, non senza avere fatto per l'ultima volta l'amore con lei. La madre adottiva muore. Proprio allora decide di venire allo scoperto la madre naturale Bernice, conduttrice televisiva di un talk show. In questo marasma di emozioni Epner sembra trovare conforto in Frank, divorziato di recente e con due figli uno dei quali va a scuola dalla protagonista. 'Sembra' trovare conforto perché un'altra problematica novità è in arrivo…
Quando tutto cambia non è un capolavoro ma riesce a trovare i toni giusti per raccontare quel bisogno di maternità e di sicurezza che tanto altro cinema trascura perché non 'vende'. Lo fa con l'attenzione per quei 'workers' che ancora esistono anche se sono sempre meno protagonisti. Così diventa tenero l'imbarazzo di April quando, invitata da Bernice in un ristorante di lusso e recatasi alla toilette vede le mance lasciate da chi l'ha preceduta. Lei mette una moneta nel cestino e si giustifica "Sono un'insegnante". Le insegnanti (made in Usa e non) capiscono.

   
   
   

20 AGOSTO ORE 21,15
Castiglione Olona , Castello Monteruzzo

E venne il giorno
(The Happening)
di M. Night Shyamalan.
Con Mark Wahlberg, Zooey Deschanel, John Leguizamo, Betty Buckley, Frank Collison, Ashlyn Sanchez, Spencer Breslin, Robert Bailey Jr.. Genere Fantascienza, India 2008.


C'è qualcosa nell'aria. Qualcosa di impalpabile e indefinito. Un respiro e si spegne l'istinto di sopravvivenza dell'uomo. In città, sui marciapiedi, nei parchi, sulle strade, la gente si toglie la vita: precipitando da un'impalcatura, sparando un colpo di pistola, pugnalandosi con un fermaglio, lanciandosi sotto un'automobile. Elliot Moore, insegnante di scienze in un liceo di Philadelphia, è deciso ad allontanarsi dalla città per trovare rifugio nella campagna della Pennsylvania insieme a una coppia di amici e alla moglie Alma, una giovane donna in piena crisi esistenziale. Ma nessun luogo appare sicuro e i fuggiaschi restano vulnerabili davanti alla minaccia della natura. Com'è iniziato tutto questo e quando finirà?
Come Hitchcock, Mr. Night Shyamalan si nasconde nei suoi film, come nel cinema di Hitchcock un personaggio normale è alle prese con lo straordinario, soltanto che per il regista (indiano) americano, lo straordinario può essere soprannaturale e declinabile: il paranormale per Il sesto senso, il fantastico per Signs, il fumetto per Unbreakable - Il predestinato, il fantasy per Lady in the water. Di volta in volta i suoi protagonisti si sono scoperti morti, invulnerabili, onnipotenti, fuori tempo e affabulatori.
Di film in film Shyamalan ha tracciato un sentiero personale e inedito con uno stile preciso e qualche ossessione: quella per l'acqua, gli incidenti stradali e le cantine, quella per la colonna sonora potente (James Newton Howard adoperato come Hitchcock adoperava Bernard Hermann), per la morbosa costruzione della suspence e per l'architettura narrativa, una trappola che scatta alla fine del racconto puntando sulla distrazione dello spettatore.
E venne il giorno è tutto questo e molto altro ancora. È un film misterioso e perturbante, saturo di colori freddi, carico di tensione sonora e atmosfere livide. Dentro un clima diffuso di inquietudine, Shyamalan esaspera quella forma di allarme emotivo che si ritrova in ogni sua opera e che anche questa volta prende corpo nei personaggi, immersi in un rammarico che li ha separati da un affetto assoluto e cruciale. Padrone "favoloso" di atmosfere, attori e tecniche di gestione della tensione, Shyamalan pone l'accento su un individuo, il professore malinconico e devoto (alla moglie) di Mark Wahlberg, che compie un percorso di emancipazione dentro un mondo che diventa improvvisamente un'entità estranea e ostile. Contro l'ipotesi comunitaria, che quando è introdotta si distingue per un carattere negativo e privativo (Signs e The village), il regista delle favole oppone un soggetto mosso dall'impulso di fare corpo a sé. Così il protagonista di E venne il giorno si allontana dalle masse, dal gruppo e dalle persone, per costituire con la moglie e la piccola Jess, orfana dei genitori, un'altra embrionale società in cui ritrovare quello che si è perso (un'illuminata età dell'oro dove gli esseri umani e le creature vivevano in pace) e condividere un dono (l'amore). Se Lady in the water è un film metalinguistico, sull'arte di raccontare storie e sul bisogno ancestrale di farlo, E venne il giorno è costruito sul modello tradizionale del racconto fantastico ottocentesco. Lo spettatore è tenuto per buona parte del racconto in uno stato di accorta indefinibilità, tutto quello che di anormale e di incomprensibile si verifica nel mondo degli uomini è l’effetto di un causa sovrannaturale, irrazionale e scientificamente inverificabile. Il "meraviglioso" è dato proprio dallo stato di sospensione che quella indefinibilità genera nella narrazione stessa.
E venne il giorno è un film potente che mette a nudo la solitudine e la paura degli uomini, una distesa di esseri inermi e indifesi in cerca di protezione.

   
   
   

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

21 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

Il treno per il Darjeeling
(The Darjeeling Limited)
di Wes Anderson.
Con Owen Wilson, Adrien Brody, Jason Schwartzman, Anjelica Huston, Amara Karan, Camilla Rutherford, Irrfan Khan, Bill Murray, Natalie Portman. Genere Commedia drammatica, USA 2007. -


India. Un malinconico uomo di mezza età scende frettolosamente da un taxi e insegue un treno in partenza. Durante la corsa si accosta a lui un individuo allampanato, più giovane, che gli lancia un'occhiata fugace e lo supera riuscendo a salire al volo sul treno. Da questa pittoresca corsa al ralenti inizia il viaggio del "Darjeeling Limited", lo sgangherato convoglio che ospita i tre fratelli Whitman durante il loro tragicomico viaggio indiano. Dopo uno sguardo di rammarico verso l'uomo rimasto a terra, Peter (Adrien Brody), fuggito di casa un mese prima della nascita di suo figlio, raggiunge infatti i due fratelli in un colorato scompartimento, dopo un anno di silenzio seguito alla morte del padre: Francis (Owen Wilson), il maggiore, è la mente che ha ideato il viaggio dopo un brutto ma illuminante incidente stradale di cui porta ancora i segni sul corpo (in particolare sul viso, perennemente avvolto da bende), mentre Jack (Jason Schwartzman), il minore, è un buffo aspirante scrittore col cuore a pezzi, di ritorno da un prolungato, ozioso soggiorno parigino in un hotel di lusso (l'Hotel Chevalier che dà il titolo al cortometraggio con Natalie Portman, ideale prologo del film).
Un viaggio in un'India colorata e pittoresca, autentica (drammatica perfino) e surreale al tempo stesso, si trasforma nell'ennesimo confronto familiare all'interno del cinema di Wes Anderson: tre fratelli immaturi, aristocratici e dispettosi (un po' come i capricciosi fratelli Tenenbaum) si ritrovano a distanza di tempo a fare i conti col presente, cercando di guardarsi dentro e provando a confrontarsi con la figura genitoriale. Ma oltre al padre, figura da sempre ingombrante nel cinema di Anderson, questa volta diventa fondamentale il confronto dei tre fratelli con la figura materna (la sempre raffinata Anjelica Huston, "mater familias" andersoniana fin dai tempi de I Tenenbaum), diventata suora attivista e ciononostante madre immatura e codarda. Significativa eccezione tra le donne forti e determinate dipinte da Wes Anderson, costanti guide di uomini immaturi e poco affidabili.
Ancora una volta il regista texano d'adozione newyorkese si confronta con una famiglia problematica e disfunzionale, affetta da una noia aristocratica e da uno spleen salingeriano curato con gocce e pozioni indiane, shopping tra spezie e serpenti velenosi, e fugaci rapporti sessuali consumati frettolosamente nella toilette di un treno. Per la prima volta la sessualità si fa spazio in maniera più esplicita tra i casti e pudichi sentimenti provati dai teneri personaggi andersoniani: segno di un'avvenuta maturazione all'interno del percorso di crescita del regista. Idealmente iniziato con la formazione adolescenziale di Max Fischer in Rushmore, il viaggio esistenziale di Wes Anderson prosegue, dopo Le avventure acquatiche di Steve Zissou, con un altro viaggio, fisico ed emotivo, a bordo di un treno che è la versione ferroviaria della Belafonte, la vecchia nave naif del team Zissou. Il treno per il Darjeeling inizia là dove finiva I Tenenbaum, dopo la morte del padre, e porta avanti l'elaborazione del lutto da parte dei figli con spirito comico e funerario, una surreale commistione di dolore e divertimento degna di Harold e Maude.

 

A SEGUIRE

Il circo di Tati
(Parade)
di Jacques Tati.
Con Jacques Tati, Les Sipolo. Genere Comico, Francia 1974.


Il vecchio comico e mimo (1908-82) ripreso in diretta nel circo dove anche il pubblico diventa attore. Fotografia discontinua, un po' sciatta, slabbrata; montaggio casuale e saltellante; la colonna sonora lascia a desiderare. Per forza: Parade, girato per la TV svedese, è un video, un programma in videotape riversato su pellicola, che, nonostante tutto, conquista con la gaiezza, la tenerezza, la giovinezza di un bel vecchio di 67 anni che sa guardare i bambini con l'occhio di un poeta. Fu purtroppo il suo ultimo film.


   
   
   

23 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

CONCETO

Yo Yo Mundi:
Chang, la Giungla Misteriosa

E' la sonorizzazione del film  americano del 1927, opera dei registi Ernest B. Schoedsack e Merian C. Cooper che divennero a tutti noti per "King Kong", ma già all'epoca del muto erano considerati veri e propri maestri di cinema.

Con questo lavoro gli Yo Yo Mundi esplorano l’aspetto più intimo del loro carattere, i segmenti musicali  sono costruiti lasciando spazio all’influenza che dall’immaginario si trasmette attraverso i musicisti  agli strumenti, i quali scandiscono il tempo con temi che rivelano una sensibilità rivolta più verso il particolare che all’insieme, dando origine a suggestioni che anche dopo ripetuti ascolti non stanca mai.

E' l’opera prima di un nuovo progetto, nato per inaugurare la collana della Sciopero Records battezzata Minuti\Secondi. Chang, la Giungla Misteriosa è un disco a tiratura limitata ed è stato registrato durante Poiesis 2007 - Festival del Sensibile, venerdì 6 luglio 2007 al Parco Trotti di Vimercate e missato direttamente dal vivo da Fabrizio Barale.

   
   
   

26 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

Il Divo
di Paolo Sorrentino.
Con Toni Servillo, Anna Bonaiuto, Giulio Bosetti, Flavio Bucci, Carlo Buccirosso, Giorgio Colangeli, Piera Degli Esposti, Alberto Cracco, Lorenzo Gioielli, Paolo Graziosi, Gianfelice Imparato, Massimo Popolizio, Aldo Ralli, Giovanni Vettorazzo, Cristina Serafini. Genere Drammatico, Italia 2008.


C'è un uomo che soffre di terribili emicranie e arriva anche a contornarsi il volto con l'agopuntura pur di lenire il dolore. È la prima immagine (grottesca) di Giulio Andreotti ne Il divo.
Siamo negli Anni Ottanta e quest'uomo freddo e distaccato, apparentemente privo di qualsiasi reazione emotiva, è a capo di una potente corrente della Democrazia Cristiana ed è pronto per l'ennesima presidenza del Consiglio. L'uccisione di Aldo Moro pesa però su di lui come un macigno impossibile da rimuovere. Passerà attraverso morti misteriose (Pecorelli, Calvi, Sindona, Ambrosoli) in cui lo si riterrà a vario titolo coinvolto, supererà senza esserne scalfito Tangentopoli per finire sotto processo per collusione con la mafia. Processo dal quale verrà assolto.
Paolo Sorrentino torna a fare cinema direttamente politico in Italia (Il caimano essendo un'abile commistione di politico e privato). Compie una scelta difficile pur decidendo di colpire un obiettivo facile: Andreotti. L'uomo di Stato che è stato definito di volta in volta, la Sfinge, il Gobbo, La Volpe, il Papa nero, Belzebù e, giustappunto, il Divo Giulio si prestava sicuramente a divenire simbolo di una riflessione sui mali del nostro Paese. La scelta era comunque difficile perchè Sorrentino aveva alle sue spalle almeno tre nomi ai quali ispirarsi e dai quali stilisticamente distinguersi in questa sua riscoperta del cinema impegnato: Francesco Rosi, Elio Petri, Giuseppe Ferrara. Il primo con il suo rigore nella denuncia, il secondo con una visionarietà graffiante, il terzo con il suo cronachismo drammaturgicamente efficace.
Sorrentino riesce nell'operazione. Dichiara, consapevolmente o meno, i propri debiti nei confronti degli autori citati nella fase iniziale del film che innerva però sin da subito con una cifra di grottesco che diventa la sua personale lettura del personaggio e di coloro che lo hanno circondato e sostenuto. Proprio grazie a questa scelta stilistica può permettersi, nell'ultima parte del film, di proporci le fasi processuali per l'accusa di mafia grazie a una visione in cui surreale e reale finiscono con il coincidere.
L'Andreotti di Sorrentino è un uomo che ha consacrato tutto se stesso al Potere. Un politico che ha saputo vincere anche quando perdeva. Un essere umano profondamente solo che ha trovato nella moglie l'unica persona che ha creduto di poterlo conoscere. La sequenza in cui i due siedono mano nella mano davanti al televisore in cui Renato Zero canta "I migliori anni della nostra vita" entra di diritto nella storia del cinema italiano. È la sintesi perfetta (ancor più degli incubi ritornanti con le parole come pietre scritte a lui e su di lui da Aldo Moro dalla prigione delle BR) di una vita consacrata sull'altare sbagliato.

   
   
   

28 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

CONCETO

BARABàN

Grami Gente. Musiche, storie e visioni dalle terre del Po
Terre di nebbie invernali, tradizioni, lingue, riti antichi, canti di lavoro, danze di carnevale, gesti e memorie d’acqua, il territorio bagnato dal fiume Po - dai piedi del Monviso alle risaie vercellesi, dai verdi fazzoletti di olmi e gelsi della piana emiliana fino ad delta – si offre come un straordinario itinerario da raccontare attraverso musiche, parole e immagini.

   
   
   

30 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

Noi due sconosciuti
(Things We Lost in the Fire)
di Susanne Bier.
Con Halle Berry, Benicio Del Toro, David Duchovny, Alexis Llewellyn, Micah Berry, John Carroll Lynch, Alison Lohman, Robin Weigert, Paula Newsome, Omar Benson Miller. Genere Drammatico, Gran Bretagna 2007.


I coniugi Burke sono sposati da undici anni, hanno due figli piccoli, una bella casa e una situazione economica agiata. Sono molto affiatati, l'unico argomento di discussione tra i due riguarda le visite che Brian fa regolarmente all'amico d'infanzia Jerry, un tossicodipendente che non è visto di buon occhio da Audrey. Finché Brian non viene ucciso…
Susanne Bier ci ha abituati negli anni a un cinema personale, introspettivo, che cerca di cogliere nelle espressioni e nei gesti l'autenticità dell'anima e le emozioni sottocutanee. La sua macchina da presa si posa sui primissimi piani dei suoi protagonisti per studiarli in maniera viscerale e consegnarcene pregi e difetti. Con una sensibilità prettamente femminile e un'attitudine tipicamente nord europea in Noi due sconosciuti elabora il lutto senza risparmiarsi sulle scene di dolore pur trovando una via per non spettacolarizzarlo. È la pioggia, che cade a gocce solitarie sui giocattoli sparsi in giardino e sulle strade di Seattle, a rappresentare la perdita della persona amata e la difficoltà nell'accettazione della morte.
Il cinema della regista danese non è ridondante né si sofferma su ciò che ovvio, ma utilizza piccoli dettagli per raccontare profonde riflessioni. Così, basta una storiella ricordata e narrata da Jerry per far capire a Audrey quanto l'uomo che lei ha tanto detestato rappresenti la persona che meglio conosce suo marito e che può alimentarne la memoria. Deve essere stato un sogno per la Bier, al suo esordio da regista in terra statunitense, poter lavorare con Halle Berry e Benicio Del Toro, due degli attori più sensazionali di Hollywood. Se la Berry implode in un dolore autodistruttivo che la rende rigida e diffidente, l'attore portoricano riporta nel suo mondo straziato un'umanità e una figura familiare a dare calore e conforto a lei e ai suoi figli.
Il rapporto conflittuale tra la vedova e il miglior amico del marito si basa sulla differenza caratteriale che però trova un punto in comune con la dipendenza: Audrey non riesce a vivere senza l'uomo che ama, Jerry non riesce a vivere senza le droghe. Entrambi faranno un percorso di crescita e di "disintossicazione" per trovare un nuovo modo di stare al mondo. Le cose perse nel fuoco sono gli oggetti andati in fumo in un incendio che Brian aveva preso con filosofia, perché quello che conta sono gli affetti, non i beni materiali. Solo nel momento in cui Audrey affronterà questa verità riuscirà finalmente a elaborare il lutto.

   
   
   

31 AGOSTO ORE 21,15
Varese, Giardini Estensi

Il vento fa il suo giro
di Giorgio Diritti.
Con Thierry Toscan, Alessandra Agosti, Dario Anghilante, Giovanni Foresti.
Genere Drammatico, Italia 2005.


Quando si incontrano sul proprio cammino pellicole simili, vien da gridare che il cinema italiano non solo non è morto, ma si ha voglia di abbassare la testa e volgere lo sguardo altrove, vergognandosi persino di averlo pensato. Girato interamente nelle valli occitane del Piemonte, un ex professore decide di trasferirsi con tutta la sua famiglia – una moglie e tre figli - in un paesino di poche anime, sulle montagne, per poter vivere secondo natura. Nella diffidenza generale, Philippe e sua moglie vivono di pastorizia, cercando di raggiungere quel difficile equilibrio con le cose del mondo e con gli anziani abitanti del posto.
Il film di Giorgio Diritti vale almeno quattro stelle. Una per il coraggio, due per le difficoltà della distribuzione (il film fa la spola fra una sala e l'altra di Italia, dove il mercato non sembra accorgersene, mentre all'estero ha fatto incetta di premi e riconoscimenti), la terza per la prova corale di tutti gli attori, bravissimi e non professionisti (eccezion fatta per Thierry Toscan e Alessandra Agosti), la quarta per risarcirlo moralmente di tutto ciò che ha subito e per tutto ciò che subirà, nella cecità dei nostri critici e dei nostri speculatori culturali. "E l'aura fai son vir" - questo il titolo occitano del film - si riferisce al detto popolare che vuole il vento una metafora di tutte le cose, un movimento circolare in cui tutto torna, come rappresentato nel film dalla figura di uno scemo del villaggio che corre nei prati simulando il gesto del volo. Questa pellicola, senza scomodare miti e profeti, ha la forza di un trattato antropologico, ma senza perdersi nella retorica dei buoni sentimenti, sottolineando piuttosto come la vita si componga di sensazioni contrastanti e sgradevoli, in un cinismo che contagia, ma rende liberi da pregiudizi e ipocrisie. Tre aggettivi per descriverlo? Genuino, inaspettato, meraviglioso. Come le anime salve che descrive, uomini in cerca di un senso che l'esistenza stessa allontana ogni giorno di più.

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